Riflessioni, Massimo Prearo

Riflessione
11 settembre 2018

Nel frattempo, il 6 settembre 2018, nell’era del nazionalismo neofascista versione cattofamilista, Massimo Gandolfini, presidente e leader del Family Day, come ama farsi definire, accompagnato da Maria Rachele Ruiu e Jacopo Coghe de La Manif pour Tous Italia, incontrano per la seconda volta,i rappresentanti del Governo 5S-Lega, ospiti del Ministro dell’Istruzione Bussetti (il primo incontro si tenne a fine giugno con lo stesso Bussetti e con il neoministro per la “Famiglia” Lorenzo Fontana).

Il “popolo del Family Day” con il ministro Bussetti al MIUR, 6 settembre 2018

Gandolfini si dichiara soddisfattoper la “condivisione di vedute in merito alla responsabilità primaria dei genitori sull’educazione dei loro figli su temi eticamente sensibili” – sutemi eticamente sensibili”, remember?

Soddisfatto anche Jacopo Coghe che ha “registrato una grande sintonia con lui (Bussetti) a proposito del dovere dello Stato di garantire alla famiglia -società naturale fondata sul matrimonio- quei diritti inviolabili che l’art. 29 Cost. riconosce preesistenti allo Stato stesso” (leggi: per natura e per grazia divina).

Last but not least, sorridente tra i sorridenti, anche l’avv. Simone Pillon, anti-gender della prima ora che nei banchi
della Lega ha trovato un posto di senatore. Simone Pillon, quello che in questi giorni ha presentato un decreto legge, detto “Pillon” appunto, che prevede una riforma del diritto di famiglia ispirato da una forte dose di mascolinismo, di sessismo e di antifemminismo, imponendo peraltro la “mediazione civile obbligatoria” – sì, obbligatoria – in presenza di figli minorenni, nonché la soppressione dell’assegno di mantenimento.

A questo incontro – prosegue il leader del Family Day – ne seguiranno altri in un clima di fattiva collaborazione, con lo scopo di mettere al centro la dignità dei bambini di fronte a tematiche sensibili che investono il loro sviluppo psichico e culturale.”

Dall’incontro del 27 giugno 2018 al MIUR

A poche ora dall’inizio dell’anno scolastico (non è un caso), queste dichiarazioni non possono che suonare come un monito al Ministro della Pubblica Istruzione perché vigili sui programmi e sulle attività scolastici ed extra-curriculari, non si dimentichi del finanziamento pubblico alle scuole paritarie, e soprattutto non creda di poter fare un passo senza aver fatto i conti con il “popolo del Family Day”. Perché dove c’è Family Day, c’è voto cattolico. E si sa, coi tempi che corrono, un elettore in più comodo fa sempre comodo.

Con e senza Papa Francesco, il cattolicesimo integralista anti-gay, anti-LGBT, anti-femminista, anti-gender, a braccetto con i paladini della nazione bianca, eterosessuale e eterosessista, sta proseguendo la sua battaglia per la ricostruzione cattolica dello spazio pubblico, della scuola e del diritto, supportato da un governo che ne ha sposato la causa, per convinzione o per omissione.

Mentre la mano destra (molto destra, anzi, neofascista) chiude porti, l’altra mano (quella dei cattolici “puri e duri”) apre nuovi fronti. Tutti insieme per un mondo senza colori, che più bianco non si può.

Cronache dai tempi bui.