Riflessioni, Massimo Prearo

Riflessione
18 ottobre 2019

Conosciamo da tempo le tecniche dei movimenti anti-gender per contrastare il “dilagare della teoria del gender” nelle scuole di ogni ordine e grado.
Conosciamo le intimidazioni e le battaglie che i (pochi) genitori agguerriti mettono in piedi a suon di fantomatici Comitati di genitori (in generale due o tre persone legate ai movimenti), raccomandate, convocazioni e agitazioni che a volte portano i Dirigenti a far saltare i progetti o le iniziative per calmare le acque e non vedere diventare le loro scuole campi di battaglia.
30C77955-145E-46BC-800F-E8876A5AE497Ecco, ieri l’associazione ProVita & Famiglia (fusione degli ex La Manif Pour Tous Italia e dei ProVita più destrorsi e radicali, per intenderci) ha mandato un messaggio diretto ai genitori invitandoli a partecipare alla vita della scuola, a farsi eleggere rappresentanti di classe e di istituto, a partecipare alle riunioni, a costituire liste elettorali sulla base di “valori condivisi”.
E soprattutto li invita a leggere il vademecum “Protagonisti nella scuola” dove emerge chiaramente che lo scopo di questa partecipazione è di fornire le armi ai genitori per fermare, cito, “tutti quei progetti o attività che si dichiarano in contrasto al bullismo, in contrasto alla violenza sulle donne, al femminicidio, alla decostruzione degli stereotipi di genere, educazione alle differenze, promozione uguaglianza, progetti di educazione all’affettività e naturalmente di educazione sessuale” (p. 35).
52 pagine di sproloquio contro “il gender” e “le teorie di genere”, con tanto
di lista dei libri proibiti, degli spettacoli da censurare e dei progetti da boicottare, e con attente e precise indicazioni sulle normative e sulle procedure.
La difesa della santa vita e della sacra famiglia passa (ovviamente) dalla messa a tacere, fuori uso e fuori gioco dell’altro.
Questi sono i temi che ieri a Perugia, in un incontro da loro organizzato, questa stessa associazione e il Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Massimo Gandolfini hanno fatto sottoscrivere a Meloni-Salvini-Berlusconi, fornendo alla destra parlamentare una potente arma ideologica: la vita e la famiglia contro il gender, contro le famiglie arcobaleno, contro i diritti LGBTI+, contro la lotta al sessismo e alla violenza sulle donne. Ma fornendo anche un esercito di genitori, attivisti per caso, teleistruiti e webguidati.
Sempre più in alto e sempre più forti, i movimenti antigender-provita-profamiglia sono riusciti in pochi anni a realizzare il sogno dei nostalgici della DC, di Ratzinger e di Woytyla, dei critici di Bergoglio, degli illusi del cattolicesimo politico moderato, dei fasci di piazza, dei vescovi incartapecoriti, dei politici cattolici bianchi, neri, rossi, verdi e blu, ma a volte anche gialli, di tutto un certo cattolicesimo militante da CL all’Opus Dei: rifare una politica cattolica senza il partito cattolico.
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